Vi presento il protagonista maschile di Nora:experiment 02
Lui è Lucian Kelly.
Un collezionista d’arte dal carattere rude e imperioso, proprio come la roccia dietro cui si nasconde. In una splendida villa del ‘600 incastonata tra lago e montagna.
Lucian ospita Nora, la nostra nuova bioumanoide, il punto d’incontro tra uomo e macchina.
Ma perché il professor Bishop decide di affidare la sua preziosa creatura a un uomo così controverso?
E Nora riuscirà a toccare il cuore di Lucian come solo le opere d’arte ormai riescono a fare?
“– Sono Nora, signor Kelly.
Lui abbozza un sorriso che si riflette negli occhi, mi ci scontro appena rialzo la testa. Rimane in silenzio mentre si protende verso di me.
Sto per toccare qualcuno senza camice bianco, e per l’occasione tutti i miei sensi si danno appuntamento sulla punta delle dita.
La sua mano è grande, ma riflette la stessa eleganza del resto del corpo. Lo fisso e sono già proiettata sul calore della sua stretta quando avverto un’esitazione. Il suo slancio si spegne all’improvviso, come se qualcuno avesse trascinato l’indicatore dell’umore dalla parte sbagliata. Lo sguardo si incupisce, aggrotta la fronte e irrigidisce ogni muscolo. Per una ragione che non mi spiego il signor Kelly riporta il braccio a sé.
In quel preciso istante capisco di aver rovinato tutto.
Sarà stato il vedermi così impacciata. Forse mi immaginava diversa, più disinvolta, più normale.”e petali. Immergo le mani nell’acqua della fontana e porto il fresco alle guance…”
Villa Sofia esiste veramente?
Siamo a villa Carlotta, sul lago di Como. Incantevole, vero?
È il luogo che ha ispirato Villa Sofia, la residenza italiana di Lucian Kelly.
Le immagini che trovate nel carosello potrebbero risultarvi familiari ma vi invito a visitare di persona questa fetta di paradiso e diventare voi i protagonisti di una storia che porterete per sempre nel cuore!
……
“Esploro con lo sguardo l’impeccabile simmetria che scandisce il cortile. Due sezioni opposte, con la fontana al centro, si riflettono in un perfetto schema geometrico di fiori e foglie.
Più avanti i monti incorniciano il lago allungandosi al cielo con le loro piccole dita verdi.
Mi lancio giù per la discesa con una foga impensata. Allungo le mani verso terra e lascio che i fiori mi accarezzino le dita. Li respiro, affondo la faccia tra foglie e petali. Immergo le mani nell’acqua della fontana e porto il fresco alle guance…”